Ci sono giorni in cui vedi il bicchiere mezzo vuoto, poi ci sono i giorni in cui lo vedi mezzo pieno.
E poi ci sono giorni in cui sei talmente pervasa dalla felicità e dall'ottimismo che il bicchiere lo vedi pieno, ma non pieno di semplice acqua ma magari proprio di champagne! Giorni in cui, inevitabilmente pensi a che persona fortunata sei, a quanto la vita sia stata generosa e come sei stata brava a sfruttare al meglio le occasioni che ti si sono presentate nel corso degli anni.
Per una persona come me però questo è una lama a doppio taglio, insomma, come tutti vorrei una vita felice, quantomeno serena, una vita formata da giorni belli da vivere al meglio, cerco di omaggiare la vita non sprecando neanche un attimo ma quando la linea temporale di serenità si allunga molto la mia mente ha delle reazioni. Reazioni che non vorrei avere che preferirei scomparissero dalla mia vita: va in allerta.
Ecco che ad intervalli non regolari devo fare i conti con quello che oramai ho riconosciuto come attacchi di panico.
Sono li che vivo un'esistenza tranquilla, vivo momento di gioia, creo ricordi indelebili e la paura che all' improvviso la vita mi fa lo sgambetto facendomi cadere a terra mi assale.
La paura di poter perdere tutto mi fa mancare il respiro: alzo la testa in alto comincio a cercare l'aria come se stessi per soffocare, come se dovessi in tutti modi combattere per sopravvivere e mi ripeto "Pamela respira! Pamela Respira! Non soffocherai! Tu non soffocherai!"
Respirare in quel modo veloce mi porta ad avere formicolii alle mani, al viso e agli arti inferiori: respira! Respira! Non accadrà nulla stai tranquilla...me lo devo ripetere all'infinito finché non riesco a convincere la mia mente e far rientrare l'allarme e riportare il mio corpo entro i giusti binari.
Poi tutto passa.
Poi dopo il classico temporale torna il sereno. Come sempre.
Ma questa condizione di poter perdere tutto è una condizione che abbiamo tutti nella vita, mi rendo conto da sola.
Nessuno sa cosa ci aspetta domani, e sappiamo altrettanto bene che la vita ha bisogno di una gran componente di fortuna per far filare tutto liscio, che non dipende tutto da noi stessi. I fatti esterni incidono e decidono delle volte.
Ed è quindi questa cosa di non poter avere il controllo su tutto e la non conoscenza del domani, del dopo domani e degli altri giorni a venire che crea questo tilt mentale.
La mia reazione è questa e nulla posso.
Non farò psicologia da 4 soldi ma credo che ci siano stati degli avvenimenti della mia adolescenza/infanzia che mi hanno portato a questo.
Credo.
E comunque per chiudere con una battuta sappiate che gestisco molto meno bene gli attacchi di fame che sono molto più frequenti e pericolosi.
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