domenica 27 agosto 2017

In viaggio con loro....

Quando ero piccola soffrivo il mal d'auto. Bastavano semplicemente due curve e iniziavo a soffrire.
Potete immaginare il viaggio in Svizzera cosa potesse essere: un'odissea.
La partenza intelligente non consisteva nell'evitare l'orario di punta ma consisteva nel saper far coincidere alla  perfezione il mio stato di veglia con l'autostrada e la fase rem con le curve dei passi montani.
Ovviamente non coincideva quasi mai.
Ovviamente appena superato il confine cominciava la mia respirazione anti vomito, che non serviva a nulla.
Mia madre, mia nonna o mio padre ( dipendesse da chi aveva la sfortuna di viaggiare in auto con me) avevano studiato una tecnica: la distrazione.
Consisteva nel farmi osservare fuori dal finestrino dicendo di continuo...." ma guarda belloooooo!!!!".
Ovviamente non funzionava. Anzi la odiavo questa tecnica.
Volevo solo respirare dentro un sacchetto, appoggiarmi con la testa al sedile di fronte a me e pregare che questo cazzo di viaggio finisse presto.
In alternativa svenire mi andava bene ugualmente.
Ma no!! Dovevo guardare monti e ruscelli.....prati.....mucche.....e auto che passavano.....
Aprire il finestrino farmi venire i goccioloni agli occhi e rinchiudere.
Uno strazio. Per me e per i miei.
Con l'avanzare degli anni ho poi scoperto che tutto ciò era solo la punta dell'iceberg, sotto il quale c'era anche il mal d'aereo, il mal di nave e il mal di treno se viaggio girata rispetto alla direzione del treno.

Oggi è stato l'ennesimo viaggio in  auto con i miei figli: perfetto.
Siamo partiti alle 7,15 e arrivati alle 15,30 con una sola sosta alle 12,00 fino alle 12,30 e nessuno più di me può apprezzare questa cosa.
Io che so perfettamente cosa vuol dire il contrario.......
Grazie karma per non avermi ridato indietro quello che ho fatto io,
Grazie bimbi per essere meglio di me.

mercoledì 16 agosto 2017

La vacanza....una dolce tortura.

La parte più difficile dell'essere genitore è la vacanza.
Non vi è dubbio.
La nostra pazienza viene messa alla prova per tutto il giorno, tutti i giorni.
Sono lontani ricordi i momenti in cui stavi sdraiata sul lettino e il tuo unico pensiero è quello di tenere la testa all'ombra per evitare un' insolazione.
Lontanissimo il ricordo di te che abbandoni l'orologio in fondo alla borsa per poi ripescarlo tutto sporco di sabbia al tuo rientro. Che me ne frega dell'orario!

Ora c'è da spalmare, rincorrere, scavare, asciugare!
L'ombrellone si sceglie in base a due categorie:
- vicino alla riva
- vicino ai bagni
Dipende dalle necessità.

Non sei più leggere come una piuma quando esci dal tuo albergo munita solo di pareo, telo e cuffia, ora, hai la borsa dei teli ( si DEI TELI!) minimo 4! Dentro la crema 50+++ e anche un altro +, borsa delle formine che al secondo giorno non rientrano più nella tua borsa nemmeno se ci passi un rullo compressore, cappellini, retino, materassino, costumi di ricambio, bottiglia dell'acqua...e altro ancora.
Al ritorno si può inviare un curriculum vitae a qualche ditta di traslochi e specificare di essere con esperienza.

La quota spesa per il lettino è praticamente spesa inutilmente dato che sei lì che lo guardi da lontano come un miraggio....Tu sei lì in piedi sul bagno asciuga a controllare che i tuoi piccoli non si allontanano troppo e che presi dai tuffi non arrivano sei bagni più in là....
Nota: stessa resistenza dei bagnini.

Mamma ho sete! mamma ho fame!
Ma il fatidico mamma pipì arriva solo dopo che si sono impanati bene bene con la sabbia: cosi dovrai fare una corsa contro il tempo per portarlo prima a lavarsi e poi correre nei bagni ( sperando che siano liberi!).

E poi su in albergo a lavarli e poi di nuovo giù a scorrazzare in spiaggia....

Finalmente dopo cena vuoi goderti la brezza della sera, il profumo del mare, un gelato meritato ma appena dopo 200mt 'mamma ho sonno'! E dopo aver cercato di convincerli in tutti i modi possibili a rimanere svegli alla fine ti arrendi e torni indietro.
Ah ma puoi star certo che se li porti in un luna park con pagamento in base al tempo il sonno non arriva sicuro....

C'è solo una consolazione, solo una, ma grande: la loro gioia di essere li...di vivere una settimana diversa dal solito, godere del mare e la sabbia, conoscere bimbi nuovi, esplorare e condividere tutto ciò con i genitori che per una settimana sono a disposizione e li a condividere tutto con loro. Invece di doverli dividere con il lavoro, impegni e appuntamenti che di norma hanno i grandi.

Credo che l'immagine dei loro sorrisi e i suoni prodotti dalla gioia azzerano i sacrifici e non ti fanno mai dire: mai più in vacanza! Ma, ciao mare, presto torneremo. Tutti insieme come sempre.

venerdì 4 agosto 2017

UNA COSA CHE CAMBIA....

Avere un (o multipli di un) figlio ti cambia la vita ( ma dai! Non ve l'ha detto mai nessuno, vero??).
Ti cambia la forma fisica, gli orari, il metabolismo, l'organizzazione per le uscite, in alcuni casi le amicizie e pure l'approccio con la spesa.
Ma mentre per alcune cose, come ad esempio la forma fisica o l'organizzazione per le uscite si torna più o meno come prima, per quanto riguarda la spesa sappiate che fin dai primi giorni si inizia male e si finisce anche peggio con il passare del tempo. 
È si, i motivi sono molteplici.
In principio è l'ovetto: questo tenero e grazioso oggetto, dove il tuo cucciolo sta beato anche per ore....se non fosse che pesa come il cemento armato. Se non fosse che sei costretta ad appoggiarlo sul carrello lì dove un giorno tuo figlio si siederà, ostruendo la visuale! Vai solo nei super mercati che già conosci a memoria, così da muoverti e camminare quasi come un robot, non vedi un accidente, le persone e gli scaffali sono in pericolo ma in qualche modo te la cavi.
L'alternativa è mette l'ovetto proprio dentro al carrello ma a quel punto puoi comprare solo un pacco di spaghetti da incastrare negli unici 5 cm liberi rimasti del carrello.
Più che i parcheggi rosa dovrebbero inventare i carrelli rosa!! Sarebbe molto più utile. Dico davvero....
Ma poi finalmente la creatura è grande abbastanza da poterci stare seduta: qui il gioco si fa interessante....
Ora: devi riuscire a camminare al centro esatto della corsia tra i due scaffali in modo tale che né con il braccio destro, né con il braccio sinistro possono prendere o meglio agguantare oggetti.
Ti ritrovi altrimenti con l'adesivo per dentiere, pacchi di ovatta idrofila e cose di questo tipo nel carrello...talvolta capita che ti ci ritrovi un pacco di patatine ma te ne accorgi solo alla cassa e gli dici...." cattivo bambino....Non si fa....adesso dovrò comprarli e mangiarli ....mannaggia..."
Poi la fantastica fase in cui i tuoi figli sono coscienti del luogo in cui si trovano!
E quindi cominciano con la fatidica frase: mamma mi compri....!!
Se prima, noi mamme eravamo un unico compatto gruppo che avevo lo stesso disagio al supermercato, ora qui ci dividiamo in due grandi gruppi: quelle del 'dico sempre di no ma qualche volta diventa un si a patto che una richiesta sana, bio, senza conservanti e coloranti senza olio di palma' e quelle del 'vorrei dire di no ma poi urlano, si sbattono, piangono e mi maledicono, mi fanno sentire stronza e quindi dico sì'....
Desiderano ogni sorta di cose, si fanno nascere gusti nuovi improvvisi pur di riportare qualcosa, riconoscono i prodotti che vedono in pubblicità e che dicono essere perfetti per la loro crescita, e quindi la vogliono 'vuoi che cresco mamma??'

Ma in realtà da questi due gruppi poi nascono tanti piccolo semi gruppi con ogni tipo di variante..basta che in qualche modo ai torna all'auto senza avere il bisogno di un analgesico.

Insomma in parole povere, fare la spesa con i bambini equivale come espiere una colpa,qualunque cosa tu faccia con loro o per loro è sarà sempre bello o emozionante.

LA SPESA NO! ECCO.